Insight

Qualche anno fa, uscendo da un cinema con un’amica, ci imbattemmo, nei pressi del parcheggio, in una coppia che veniva nel verso opposto. Mentre noi camminavamo sottobraccio chiacchierando piacevolmente di qualcosa, loro procedevano spaiati, con lui avanti di qualche metro. Non mi colpì particolarmente la cosa, poteva essere accaduto un qualche piccolo contrattempo, lei poteva accidentalmente essere rimasta indietro per qualche motivo senza che lui se ne fosse accorto, e comunque, non è raro vedere questo genere di situazioni (con davanti sempre lui). Notai in realtà la bellezza di entrambi, soprattutto di lei. Insomma, ci incrociammo in un attimo fugace che sarebbe caduto nell’oblio se qualche istante dopo lei non avesse cominciato ad urlare. Ci girammo d’istinto e ascoltammo che stava sbraitando con il suo fidanzato perché da 5 anni le camminava davanti, lasciandola indietro. Finita la sfuriata, con lui in verità più stupito che mortificato, hanno ripreso la loro strada, stavolta vicini. Noi rimanemmo un attimo basiti, poi ci guardammo e un sorriso illuminò i nostri visi. Credo infatti che abbiamo veicolato in quella bella ragazza un momento di insight (visione interna), o piccola illuminazione, o se vogliamo, fummo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vedendoci camminare sottobraccio affettuosamente, ha visto ciò che le mancava, ciò che voleva, ciò che la umiliava e sminuiva. Già lo aveva vissuto centinaia di volte (in cinque anni!), ma quella sera, incrociando noi, è esplosa, liberando tutto il suo dolore e la sua rabbia. In qualsivoglia modo fosse andata poi la loro relazione, era riuscita a compiere un passo importante per se stessa. Forse la nostra serenità e complicità, e di conseguenza qualcosa che emanavamo, le ha fatto crollare le ultime resistenze. Con una semplice camminata, senza fare apparentemente nulla, abbiamo dato lo spunto a quella ragazza di capire, e di mettere in luce, qualcosa in più di lei. Eureka!