Patrizia

Patrizia

Patrizia è una giovane donna lanciata verso il proprio futuro. Ha una buona professione, un compagno con cui convive da dieci anni, e le idee abbastanza chiare su come strutturare la propria vita. Sente che vuole fare un salto, una crescita, è arrivato il momento di fare sul serio. Si siede sulla sedia accanto a me calma, assertiva. Percepisco la concentrazione e la sua centratura, caratteristiche che l’hanno sempre aiutata. Racconta di avere scoperto, in presenza del compagno, che lui fa uso di cocaina. Dopo un comprensibile momento di shock, e dopo un periodo di riflessione, chiede chiarezza su come affrontare la situazione. Come fondamento del suo pensiero ha scelto di stare in questo momento vicino al compagno, sia per amore che per tutti i suoi progetti a cui tiene e a cui non vuole rinunciare senza avere provato a risolvere la situazione. Viene da una storia familiare di madre alcolizzata fin da quando lei era piccola. Sceglie di rimanere sulla sedia. La sua rappresentante rimane ferma nel campo, immobile. Si sente bloccata, limitata. Qualcosa è tornato a farle visita, un incubo che credeva fosse svanito. 

Faccio entrare il rappresentante del compagno, che si pianta in un punto periferico del campo senza muoversi. La rappresentante di Patrizia si mette di fronte a lui, si guardano, sembra che entrambi attendano che l’altro si muova. Rimaniamo qualche minuto in questa posizione, faccio osservare bene a Patrizia ciò che sta avvenendo, poi dico al gruppo che se stessimo 10 ore, le due figure rimarrebbero ferme così per tutto il tempo. Faccio entrare una persona senza dire chi è; da subito si rivela essere la madre, che esprime la sua colpa per ciò che è stato ed esorta la figlia ad occuparsi di se stessa, delle sue esigenze e desideri. Ha già usato molte energie per gli altri. Patrizia sulla sedia è calma, attenta. Decide di entrare nel campo e si avvicina alla madre abbracciandola; evidentemente ha già affrontato in precedenza l’argomento. Sente una barriera tra sé il compagno, che rimane ancora inerte. Per lui non ci sono particolari problemi. Patrizia vorrebbe avvicinarsi ma non riesce, faccio entrare una persona senza rivelare il suo ruolo, e subito si avvicina a Patrizio spronandola. Patrizia con la sua presenza si rinfranca, si avvicina alla madre e la congeda con parole di affetto, poi si avvicina al rappresentante dei compagno. Gli si mette di lato e riesce ad appoggiargli una mano sulla spalla, con lui sempre statico e immobile. Concludiamo la costellazione lasciando Patrizia da sola nel campo. Lei dice che, mentre prima avvertiva un peso ed una responsabilità verso il compagno e la madre, adesso prova un senso maggiore di distacco una visione più equidistante. Ha l’impressione che le faccende altrui la riguardino relativamente.. In questa posizione ha una maggiore chiarezza dei suoi limiti e delle sue responsabilità, del proprio potere e della volontà di usarlo nella maniera più opportuna ed utile per lei. La figura che ho fatto entrare senza rivelarne il ruolo erano le qualità di Patrizia.

Patrizia ha scoperto un segreto del compagno in modo accidentale ritrovandosi di colpo in un contesto relazionale simile a quello già vissuto da piccola con l’alcolismo della madre; qui però è maturata abbastanza per decidere meglio cosa fare, partendo dai suoi sentimenti e dai suoi progetti. Non più quindi qualcosa  capitato e non scelto ma qualcosa che  liberamente Patrizia può scegliere se e come affrontare. Stavolta parte da un pensiero sano, mette se stessa al centro ed è mossa da amore e da una progettualità sana. La costellazione le è servita per mettersi ancora di più al centro, lei come un sole che illumina la sua stessa vita. Gli altri non sono più un peso ma una scelta. Il rischio di Patrizia è di cadere in esperienze già vissute in modo coercitivo ma sembra avere maturato la necessaria esperienza per affrontare la situazione del compagno con una nuova consapevolezza. Si trova in una posizione matura: “ti aiuto per una mia libera scelta”. L ‘unica cosa che mi sento di dirle è di verificare che non stia cadendo nelle trappole del passato e altresì, vista la situazione del compagno di darsi un tempo entro il quale verificare che ci siano dei progressi  

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