Le Canne di Bambù
Le Canne di Bambù
Appoggiate alla baracca, adagiate sghembe su di un fianco, languono da anni delle vecchie canne di bambù. Servivano per i filari dei pomodori. Sono ormai rovinate e da anni in balia delle intemperie. Qualcuna ha un laccio di plastica attaccato, altre sono spezzate, altre ancora hanno le estremità rovinate, tutte sono ormai troppo fragili per essere utilizzate di nuovo. Si spezzano appena le si tocca. Sembrano un plotone di vecchi combattenti stanchi e logori in attesa del congedo. Senza di loro ci sarebbe maggiore armonia, eppure tentenno all’idea di disfarmene. Sono lì ormai da anni, e portano ricordi di un tempo passato. Credo che, in fondo, si siano meritate sul campo il loro diritto di giacere lì. Penso però che valga lo stesso con le consuetudini ormai stanche che ci portiamo dietro per noia, abitudine, difficoltà di vedersi diversi. Sappiamo che ci farebbe bene gettarle via, cambiarle, ma ci conforta l’idea che ci siano, e non sappiamo bene con cosa le potremmo sostituire. Preferiamo saperle lì a seccare, piuttosto che cercarne di nuove. Solo facendo pulizia di ciò di cui non ho più bisogno, posso creare spazio al nuovo. Così faccio uno sforzo, un respiro, e congedo finalmente quei lunghi soldati stanchi.